Digitalizziamo l' E626 Roco HO

 

La più amata dagli italiani.

 

 

Da molti anni questo modello è letteralmente entrati nella storia fermodellistica italiana visto l’altissimo numero d’esemplari venduti in varie versioni (ben 32 tipi), la loro fortuna si deve soprattutto ad una buona meccanica, perfetta per i plasticisti, ed ad una notevole cura del dettaglio per accontentare i collezionisti, caratteristiche davvero rivoluzionari per l’epoca. Questo modello è il risultato dell’ottimo lavoro compiuto dalla casa di Salisburgo, che, dopo più di 20 anni dall’uscita del primo E626, ha deciso di ripresentare sul mercato queste macchine in una versione notevolmente aggiornata con la possibilità di equipaggiarle con un decoder DCC secondo le relative norme, ma chi ha le precedenti versioni di queste locomotive e vuole digitalizzarle, non si disperi, quest’articolo è proprio per loro.

 

    

 

Prima di tutto faccio una breve panoramica su come si volgeranno i nostri interventi:

1)       Apertura della macchina e precollaudo

2)       Eliminazione della vecchia logica

3)       Esposizione dello schema di cablaggio del decoder

4)       Applicazione del decoder

5)       Collaudo

6)       Ultime sistemazioni

7)       Chiusura della macchina

 

 

 

 

 

Materiale, attrezzi e strumentazione

 

Per il nostro lavoro ci serviranno:

 

MATERIALI

ATTREZZI

STRUMENTAZIONE

1 decoder Lenz LE1025

Set cacciaviti per elettronica

Centralina di comando DCC

Fili elettrici molto sottili

Pinzettino

Pezzo di binario

Nastro isolante

Saldatore molto piccolo

Multimetro (tester)

Rotolo di stagno fine

Forbici per elettricisti

 

 

Apertura della macchina e precollaudo

 

Per aprire la locomotiva dobbiamo eseguire le indicazioni riportate nelle istruzioni forniteci assieme alla locomotiva, comunque se non le abbiamo basta togliere tutti gli aggiuntivi che possono impedire l’apertura della macchina, ad esempio ci sono i 4 manicorrenti posti all’entrata delle cabine, e aprire leggermente la carrozzeria al di sotto in modo tale che il telaio si sfili facilmente. Ed ecco cosa vedremo a macchina aperta, v’invito a cogliere l’occasione per dare un’eventuale pulita e lubrificata alla macchina e in caso si sostituire le lampadine bruciate o gli ingranaggi consumati.

 

 

 

Siccome il mio E626 lo ho già equipaggiato di decoder, sono andato in prestito di un altro ed ora vi mostrerò il lavoro facendovi notare le differenze tra le 2 macchine.

Per capirci considero il davanti della macchina la parte con le prese di corrente del motore.

 

 

Vi consiglio vivamente di fare un breve precollaudo, facendo andare la macchina avanti e indietro su un pezzo di binario con un semplice alimentatore analogico, in modo tale da poter vedere se ci sono problemi, che se non sono risolti possono crearne di più grandi con l’inserimento del decoder (possibile bruciatura del decoder in caso di qualche cortocircuito).

 

Eliminazione della vecchia logica

 

Per cominciare dobbiamo eliminare le 2 induttanze che vanno al motore ed anche il condensatore.

 

Poi dobbiamo togliere i dischetti semiconduttori di carta, che hanno la funzione di diodi, e togliere il filo, sia alle lampadine sia salla basetta, che alimenta le lampadine e tagliare le linguette che danno corrente alle lampadine.

 

 

Vi ricordo che un polo (carcassa) delle lampadine prende tensione dal telaio della macchina, mentre l’altro sarà alimentato tramite un filo.

 

Esposizione dello schema di cablaggio del decoder

 

Lo schema elettrico è il classico schema di cablaggio che potete trovare dappertutto, attenzione, sullo schema del LE1025 troverete il FILO BLU collegato alle lampadine, ma in realtà seguiremo lo schema del LE130 con comune dal tracciato, dato il fatto che le lampadine prendono il polo negativo dal telaio della locomotiva. Ora guardate gli schemi sottostanti che capirete tutto.

 

Questo è lo schema dell’alimentazione entrante nel decoder FILO NERO e FILO ROSSO, e di fili da isolare BLU, VERDE, VIOLA, naturalmente isolateli singolarmente.

 

Questo, invece è lo schema di collegamento delle uscite del decoder; ARANCIO e GRIGIO vanno al motore, BIANCO e GIALLO vanno alle lampadine in modo tale che il BIANCO alimenti la luce bianca anteriore e rossa posteriore ed, al contrario, il GIALLO alimenterà la luce bianca posteriore e la rossa anteriore.

 

Applicazione del decoder

 

Ora che abbiamo messo in chiaro come andranno i collegamenti, è tempo di collegare il nostro decoder.

Prima di tutto tagliamo la spinetta NEM al decoder se per caso quest’ultimo ne è fornito, naturalmente cercate di tenere i fili più lunghi possibili.

Ora che abbiamo pronto il nostro decoder possiamo iniziare a collegare il decoder alla basetta.

 

Per iniziare colleghiamo i fili NERO e ROSSO alle prese di corrente delle ruote che sono le piste esterne della basetta, poi colleghiamo i fili ARANCIO e GRIGIO al motore dove abbiamo tolto le resistenze e isoliamo il BLU, il VERDE ed il VIOLA, guardate le figure che capirete.

 

Ora colleghiamo le lampadine, il punto di saldatura delle lampadine posteriori lo utilizzeremo anche per creare il nodo con le lampadine anteriori.

 

 

 

 

 

 

Ora possiamo dire che elettricamente abbiamo finito, adesso controlliamo uno ad uno ogni filo per essere sicuri di non aver commesso errori, soprattutto controllate ch non ci siano contatti di qualche filo col telaio.

Una volta controllato i cablaggi ed esserci rassicurati che tutto sia in ordine possiamo posizionare il decoder nella intercapedine posta posteriormente da lato opposta alla presa di corrente del motore,praticamente sotto la basetta e sotto la linguetta di rame della presa ai pantografi. Per far ciò alziamo la basetta e incolliamo il decoder con il pezzetto di biadesivo fornitoci col decoder, però prima copriamo il decoder con un po’ di nastro isolante per evitare, in caso che si scolli, che vada a massa col telaio.

 

 

Collaudo

Questa è di certo la fase più attesa, infatti, qui vedremo se il nostro lavoro è andato a buon fine.

Per far ciò utilizzeremo solo un pezzo di binario collegato alla centralina, sul quale posizioneremo la macchina con solo i 2 carrelli estremi correttamente, mentre quello centrale motorizzato sarà posizionato sfalsato rispetto alle rotaie in modo tale che le ruote possano girare liberamente, l’E626 è uno di quei pochissimi modelli ai quali è possibile farli girare con questo espediente.

Una volta posizionata la locomotiva sul binario di programmazione proporrei di cambiargli l’indirizzo (CV1) mettendo il valore che desiderate (io non a caso ho messo 626). Se vedete che il motore da dei colpi dopo aver lanciato l’operazione di memorizzazione vuol dire che il decoder a memorizzato il nuovo valore. Ora provate la macchina sul tracciato e controllate se le luci funzionino e che siano concordi col senso di marcia.

Se per caso riscontrate problemi provate a ricontrollare il cablaggio e se è giusto potrebbero esserci problemi col decoder.

 

Ultime sistemazioni

Prima di chiudere la macchina dobbiamo sistemare un po’ il cablaggio magari legando i fili con un po’ di nastro e posizionarli in modo tale che non rechino problemi nell’applicazione della carrozzeria.

 

Chiusura della macchina

Ora che tutto è a posto possiamo rimettere la carrozzeria, vi consiglio di aspettare un secondo tempo per montare gli aggiuntivi, che se per caso bisogna fare un controllo o delle modifiche ai cablaggi si può riaprire la macchina sentra troppe complicanze.

Quando si vedrà che la macchina dopo un periodo di funzionamento in DCC non da problemi, potremo rimontare i particolari.

 

GF “Pentium”