Digitalizziamo l' E636 Roco HO

 

Dopo l’enorme successo dell’E626, la casa di Salisburgo presentò sul mercato un’altra diffusissima locomotiva elettrica, l’E636, ovvero, “6” numero degli assi motori, “3” secondo gruppo con schema B0’B0’B0’ e “6” numero motori di trazione, inoltre è la prima macchina con cassa articolata con 2 carrelli all’estremità ed uno centrale facente da perno tra i due semitelai. Nella riproduzione modellistica la Roco a reso possibile la riproduzione di questo modello, grazie all’utilizzo di un motore posto trasversalmente e grazie ai giunti cardanici sferici ed ad un albero scanalato con la possibilità di allungarsi, è stato possibile portare il moto dal motore alle viti senza fine poste sui carrelli estremi fornendo alla macchina 4 assi motori, questo sistema ha conferito una notevole forza di trazione, dovuta anche al peso dei semitelai che grava sulle ruote motrici, però a dato alla locomotiva una modesta velocità rispetto ad altri modelli.

Dopo una breve descrizione del modello passiamo al vero scopo di questo articolo, ovvero, equipaggiare l’E636 con decoder DCC, ma non un qualunque E636, ma l’E636.284 detto “Camilla”, unico esemplare della categoria con cabine ricostruite ed una livrea completamente sua.

 

 

Prima di tutto faccio una breve panoramica su come si volgeranno i nostri interventi:

1)       Apertura della macchina e precollaudo

2)       Eliminazione della vecchia logica

3)       Esposizione dello schema di cablaggio del decoder

4)       Applicazione del decoder

5)       Collaudo

6)       Ultime sistemazioni

7)       Chiusura della macchina

 

Materiale, attrezzi e strumentazione

 

Per il nostro lavoro ci serviranno:

 

MATERIALI

ATTREZZI

STRUMENTAZIONE

1 decoder Lenz LE1025

Set cacciaviti per elettronica

Centralina di comando DCC

Fili elettrici molto sottili

Pinzettino

Pezzo di binario

Nastro isolante

Saldatore molto piccolo

Multimetro (tester)

Rotolo di stagno fine

Forbici per elettricisti

 

 

 

Apertura della macchina e pre-collaudo

 

Per aprire la locomotiva dobbiamo eseguire le indicazioni riportate nelle istruzioni forniteci assieme alla locomotiva, comunque se non le abbiamo basta togliere tutti gli aggiuntivi che possono impedire l’apertura della macchina, ad esempio ci sono i 4 respingenti, e allargare leggermente le due carrozzerie al di sotto, vicino alla parte centrale della locomotiva, in modo tale che si sfilino facilmente, poi dovremmo togliere il mantice di unione tra i due semitelai che è attaccato al carrello centrale, per far ciò dovremo allargare il mantice nella parte inferiore finché i perni di fissaggio si siano completamente sfilati dalle loro sedi, infine ci tocca togliere le cabine di guida e per farlo dobbiamo solo tirarle verso l’alto in modo che si sfilino, c’è da fare attenzione ai macchinisti e alle linguette che portano corrente alle lampadine. Ed ecco cosa vedremo a macchina aperta e nelle seguenti foto come togliere le cabine e il mantice.

 

 

 

Ora facciamo breve pre-collaudo, facendo andare la macchina avanti e indietro su un pezzo di binario con un semplice alimentatore analogico, in modo tale da poter vedere se ci sono problemi, che se non sono risolti possono crearne di più grandi con l’inserimento del decoder (possibile bruciatura del decoder in caso di qualche cortocircuito), v’invito a cogliere l’occasione per dare un’eventuale pulita e lubrificata alla macchina e in caso si sostituire le lampadine bruciate o gli ingranaggi consumati.

 

Per orientarci, considero il davanti della macchina la parte con le prese di corrente del motore.

 

 

 

 

Eliminazione della vecchia logica

 

Qui dobbiamo solo togliere le 2 induttanze ed il condensatore che vanno al motore e poi i 2 diodi che vanno alle due lampadine.

 

Ed ecco caso ci avanzerà dalla vecchia logica, non buttateli via, vi possono tornar utili se volete riportare la macchina in analogico oppure come pezzi di ricambio.

 

 

 

Esposizione dello schema di cablaggio del decoder

 

Lo schema elettrico è il classico schema di cablaggio che potete trovare dappertutto, attenzione, sullo schema del LE1025 troverete il FILO BLU collegato alle lampadine, ma in realtà seguiremo lo schema del LE130 con comune dal tracciato, dato il fatto che le lampadine prendono il polo negativo dal telaio della locomotiva. Ora guardate gli schemi sottostanti che capirete tutto.

 

Questo è lo schema dell’alimentazione entrante nel decoder FILO NERO e FILO ROSSO, e di fili da isolare BLU, VERDE, VIOLA, naturalmente isolateli singolarmente.

Questo, invece è lo schema di collegamento delle uscite del decoder; ARANCIO e GRIGIO vanno al motore, BIANCO e GIALLO vanno alle lampadine in modo tale che il BIANCO alimenti la luce bianca anteriore e il GIALLO alimenterà la luce bianca posteriore.

 

 Applicazione del decoder

 

Ora che abbiamo messo in chiaro come andranno i collegamenti, è tempo di collegare il nostro decoder.

Prima di tutto tagliamo la spinetta NEM al decoder se per caso quest’ultimo ne è fornito, naturalmente cercate di tenere i fili più lunghi possibili.

 

Ora che abbiamo pronto il nostro decoder possiamo iniziare a collegare il decoder alla basetta.

 

Per iniziare colleghiamo i fili NERO e ROSSO alle prese di corrente delle ruote che sono le piste esterne della basetta, il NERO con la pista con la vite di collegamento a amassa, poi colleghiamo i fili ARANCIO e GRIGIO al motore dove abbiamo tolto le resistenze ed infine il giallo e il bianco nei punti di pista ramata dove vanno a fare contatto le lemelle che portano tensione alle lampadine.

 

 

 

 

Ora seguendo la sequenza delle foto isoliamo singolarmente il BLU, il VERDE ed il VIOLA con un unico pezzo di nastro isolante.

1)       Tagliamo un pezzo di nastro isolante lungo cirda 2 cm, e gli appoggiamo il primo filo.

 

2)       Arrotoliamo un giro il nastro isolante intorno al filo.

 

3)       Inseriamo il secondo filo e facciamo fare un altro al nastro isolante cosicché vada ad abbracciare anche il secondo filo.
4)       Inseriamo il terzo filo e arrotoliamo tutto il nastro isolante.
5)       Schiacciamo leggermente la punta del nostro “arrotolato” di fili e nastro ed otteniamo una situazione simile alla foto qui a sinistra.

 

 

AIUTO! C’è un filo corto!

 

Può capitare che qualche il filo risulti più corto del dovuto, ma questo problema è facilmente risolvibile, seguite le seguenti procedeure, sconsiglio vivamente di andare a saldare un filo più lungo direttamente sul decoder, vista l’alta possibilità di rovinarlo con l’alta temperatura del saldatore e la notevole miniaturizzazione dei componenti.

1)       Poniamo il caso di dover allungare il filo BIANCO, per prima cosa dobbiamo procurarci un pezzo di filo dello stesso colore e dimensione e lungo abbastanza, poi speleremo i fili, sia quello del decoder sia la nostra giunta, avvicineremo le due parti spelate in modo da formare una specie di filo unicio (vedi foto a sinistra), notare il poco spazio utilizzato.

 

2)       Diamo una saldatina a stagno in modo da rendere solida la giunzione.
3)       Notate che la saldatura non occupa molta spazio, Ora prendiamo un pezzo di nastro isolante.
4)       Arrotoliamo ben bene il nastro cercando di occupare minor spazio possibile.
5)       Ecco il risultato finale.

 

Un breve collaudo

 

Ora direi di fare un breve collaudo con la centralina DCC, per far ciò, grazie a dei coccodrilli, non c’è bisogno di montare binari, basta alzare la macchina, in modo che le ruote non tocchino per terra, e collegare un coccodrillo (J della centralina) al telaio e l’altro (K della centralina) alla piastrina di rame del selettore Rotaie/Pantografi, fate attenzione che il decoder non vada a massa col telaio, io per precauzione lo ho incollato con del nastro isolante nella sua futura posizione.

 

Una volta posizionati i coccodrilli, proverei a far girare il motore, dandogli una velocità e una direzione, ricordo che l’indirizzo di default è 03, e se tutto va bene potremmo accendere le luci e controllare che siano sincronizzate con la marcia, in caso contrario, potremmo girare i fili del motore sulla basetta, ovvero il GRIGIO e l’ARANCIO), naturamente scollegando la macchina dalla centralina.

Poi proverei a vedere cambiargli l’indirizzo (CV1) mettendo il valore che desiderate (io non a caso ho messo 636). Se vedete che il motore da dei colpi dopo aver lanciato l’operazione di memorizzazione vuol dire che il decoder a memorizzato il nuovo valore.

Se per caso riscontrate problemi provate a ricontrollare il cablaggio e se è giusto potrebbero esserci problemi col decoder.

 

Ultime sistemazioni

Prima di chiudere la macchina dobbiamo sistemare un po’ il cablaggio magari legando i fili con un po’ di nastro e posizionarli in modo tale che non rechino problemi nell’applicazione della carrozzeria, inoltre dovremmo incollare il decoder con l’apposito biadesivo fornitoci col decodervedi foto sottostante.

 

Fate attenzione perché ora dovremo intervenire sulla carrozzeria, infatti dobbiamo sistemare la plastica dei vetri laterali, guardate la sequenza:

 

1)       Prima cosa dobbiamo sfilarla dalla semicassa posteriore.
2)       Poi segnamo tramite pennarello indelebile le linee di taglio, vedi figura.
3)       Ora tagliamo la plastica con l’ausilo del trapanino e dei dischetti da taglio, gli stessi che si usano per tagliare le rotaie, poi diamo una sbavatina alla parte tagliata.
4)       Ora inseriamo la plastica tagliata nella sua rispettiva carrozzeria, notate la differenza tra la carrozzeria di sinistra (integra) e quella di destra (tagliata).se per caso sbagliate pezzo da tagliare potete benissimo invertirli.

 

 

Chiusura della macchina

Ora che tutto è a posto possiamo rimettere la carrozzeria, vi consiglio di aspettare un secondo tempo per montare gli aggiuntivi, che se per caso bisogna fare un controllo o delle modifiche ai cablaggi si può riaprire la macchina senza troppe complicazioni.

Vi ricordo che la carrozzeria con il taglio sarà quella da mettere in corrispondenza col decoder.

Quando si vedrà che la macchina dopo un periodo di funzionamento in DCC non da problemi, potremo rimontare i particolari.

 

                      GF “Pentium”