Un plastico per testare

Tutti gli appassionati sognano un plastico della vita (effettivamente, un impegno un po'... pesante!) ma, prima di affrontare un compito così probante, è forse opportuno testare e fare proprie alcune tecniche modellistiche. Allora, per provare a mettere a frutto quanto acquisito in via teorica nonché quanto già acquisito sul campo su altri impianti di ferrovia in miniatura, ecco che ci si è apprestati alla realizzazione di un plastico ferroviario di piccole-medie dimensioni, progettato anche per la partecipazione a manifestazioni di appassionati.

Cosa riprodurre?

Da appassionato delle ferrovie nordamericane, la scelta è caduta, quasi automaticamente, su un'ambientazione geografica d'oltreoceano, anche se senza una forte caratterizzazione. Infatti, l'ambientazione geografica è stata mantenuta di proposito piuttosto generica. Si può sostenere che l'ambientazione riflette elementi rintracciabili su un'ampia zona geografica che copre gli stati di nord ovest (centro/nord della California, Oregon, Washington, Idaho). In questo modo non stonano rotabili di diverse amministrazioni ferroviarie (ad esempio, potranno circolare sul plastico convogli delle compagnie precursori della Burlington Northern – SP&S, GN, CB&Q, NP – , Union Pacific, Southern Pacific e, perché no, Western Pacific oppure la Camas Prairie – joint fra NP e UP).

Definita l'ambientazione geografica, quella storica abbraccia un ampio lasso di tempo: gli edifici e le strutture ferroviarie sono plausibili per un intervallo di tempo che va dalla fine degli anni '60 del secolo scorso sino a quella contemporanea. Questo consente di far circolare sul plastico una grandissima varietà di rotabili: si pensi all'evoluzione che i rotabili dedicati al traffico merci hanno avuto in circa 50 anni! E poi, potrebbero circolare senza stonature gli ultimi convogli passeggeri delle amministrazioni private (es. il California Zephir, l'Empire Builder, ecc.), e i corrispondendi convogli nelle diverse ere di Amtrak.

Vincoli e spazio: la scelta della scala

Lo spazio a disposizione per la realizzazione del plastico è fissato in 260 x 130 centimetri massimi. Per la realizzazione di un tracciato plausibile, la scelta cade sulla scala N. Del resto, la varietà e qualità di materiale ora disponibile in questa scala non teme confronti con le scale maggiori! La scala N, oltretutto, consente di ottenere un rapporto fra linee ferroviarie sul plastico e paesaggio accettabile. Si consideri che un convoglio in scala N composto da due locomotive e 7-8 carrozze è lungo circa 170 cm in scala N, quindi perfettamente gestibile su di un plastico di questo tipo.

Desiderata

Un plastico da “esposizione” deve consentire un discreto traffico ferroviario, con convogli che “sfilano” sul plastico. Per questo, è stato scelto un tracciato di tipo “ovale”, con una stazione nascosta destinata al ricovero di convogli da richiamare per la circolazione. L'ovale è inoltre corredato da un raddoppio e da una stazione dotata di binari di sorpasso.

Per l'esercizio “domestico”, è invece opportuno disporre di possibilità di effettuare manovre. In questo senso la stazione sul plastico è dotata di una serie di raccordi che necessitano delle opportune manovre per alimentare il traffico merci.

Il paesaggio desiderato è di tipo montano. In questo senso è sicuramente d'aiuto l'ambientazione geografica, che consente di ipotizzare senza problemi una linea ferroviaria che s'inerpica verso un passo e ne discende dal versante opposto. Per una certa variabilità del paesaggio, viene in soccorso un fenomeno tipico dei rilievi degli stati del nord ovest degli Stati Uniti: essi presentano, generalmente, due versanti ben distinti: uno rigoglioso e verdeggiante, perché soggetto al clima umido apportato dall'oceano (versante ad ovest); l'altro più asciutto e secco, con vegetazione meno rigogliosa e più scarna (versante ad est). Nel progetto del plastico, questi due versanti corrispondono rispettivamente al versante “montagna” e al versante “fiume”.

Fra gli elementi paesaggistici o ferroviari paesaggistici desiderati sono da individuare i seguenti:

·         un paio di ponti ferroviari, anche di foggia diversa;

·         scarpate, trincee, rilevati, gallerie scavate nella roccia;

·         portali di galleria di forma diversa;

·         galleria paravalanghe;

·         pendii boscosi.

Abbozzi e disegni

Prima di procedere con la progettazione del tracciato, è opportuno provare a mettere su carta, a mano libera, un abbozzo “tridimensionale” di quello che si vuole ottenere. Il plastico presenta due lati lunghi, separati da uno sfondo. Pertanto, gli schizzi sono realizzati con due viste: quella del lato “fiume” e quella del lato “montagna”.

Tracciato del plastico

Il plastico presenta una linea a binario unico che si inerpica sui rilievi montuosi per raggiungere la stazione di valico, alla quale sono raccordate una serie di industrie (rivenditore di GPL, grain elevators, azienda alimentare, piazzale per collettame, ecc.).

Un versante del plastico è caratterizzato dalla presenza di un corso d'acqua, che la linea attraversa due volte e dai binari della stazione; l'altro dai rilievi boscosi, dal raddoppio e dalla galleria paravalanghe.

Ecco il tracciato del plastico.

 


Legenda:

1 – ponte metallico;

2 – galleria scavata nella roccia;

3 – ponte metallico “girder bridge”;

4 – galleria artificiale paravalanghe

5 – rivenditore di GPL;

6 – grain elevator (moderno);

7 – industria alimentare;

8 – stazione passeggeri;

9 – pesa;

10 – ricovero per carrello ferroviario;

11 - grain elevator (vecchio);

12 – serbatoio acqua;

13 – campi coltivati;

14 – fattoria

15 – fienile

16 – ricovero per carrello ferroviario.