IDEE PER UN PLASTICO


Qualcosa di personale e unico

Sin dal momento della prima embrionale idea per realizzare un plastico ferroviario, gli appassionati possono trovare sia in rete (siti di altri appassionati, forum di discussioni, siti di produttori o negozianti on line), su riviste specifiche o libri dedicati numerosi esempi di plastici a diversi stadi di realizzazione.

La tentazione di generalizzare un'impostazione (es. realizzare un plastico ambientato in Germania, oppure ambientato negli USA e così via) o, addirittura, di far proprie le idee o l'impostazione di altri appassionati è sicuramente, in questo momento molto forte.

Infatti, per quanto possa valere l'opinione degli autori, un plastico ferroviario “unico”, intendendo in questo modo una riproduzione modellistica che presenti forti caratteri di personalizzazione (es. quella configurazione di tracciato è proprio la “mia”, ideata, studiata e realizzata per il “mio” plastico, oppure quella riproduzione di un tratto ferroviario “l'ho proprio voluta io così”), sicuramente alla lunga appaga molto di più sia chi lo realizza, sia l'occhio e la mente di chi visita l'impianto. E anche quest'ultima è o no una forma di appagamento personale?

Allora un plastico con un forte carattere personale è quello nel quale sia chi disegna il tracciato (e chi lo costruisce, se diversi...) hanno una forte focalizzazione su quello che stanno per riprodurre.

Nell'ideazione, è necessario “intravvedere” la ferrovia prima che essa esista e conoscere cosa di cui si necessita (e i vincoli ai quali necessariamente si deve soggiacere) per realizzare la ferrovia in miniatura.

Non importa, quindi, se il desiderio è di riprodurre una ferrovia portuale oppure una secondaria in zona rurale o una di collegamento fra altre ferrovie: il modellista prende delle decisioni secondo la sua visione del plastico finito. Se tutti gli aspetti considerati in questa fase di ideazione e individuazione del tema del plastico sono armonici, bene, ecco allora che il risultato finale è un plastico con un carattere personale ben definito.

Per la caratterizzazione del di un plastico potrebbe inoltre essere utile evitare le situazioni ricorrenti: non è detto che ogni “penisola” di un tracciato che si protende verso il centro della stanza debba necessariamente avere una curva su di un ponte (per quanto, di fatto siano spettacolari dal punto di vista paesaggistico, molto probabilmente l'amministrazione ferroviaria, al vero, avrebbe scelto un tracciato alternativo!).

Anche gli elementi accessori meritano attenzione: l'autocostruzione di alcuni edifici oppure la modifica di kit commerciali sicuramente attribuiscono al plastico una personalizzazione specifica. (e colpiscono l'osservatore più di una struttura ferroviaria già vista decine di volte su altri plastici!).

La tentazione di raccogliere le idee di altri appassionati e utilizzare, quasi si trattasse di un “copia e incolla” per il proprio plastico è moto forte.

D'altro canto, però, ci si può trovare di fronte a decine di plastici riproducenti lo stesso tema (ad esempio, sono numerosi i plastici che riproducono – o cercano di riprodurre - la “Sullivan Curve1” oppure il “Tehachapi Loop”2, il Keddy Wye3”, la “Horseshoe Curve4” o, per tornare a regioni più vicine, la “Schiefe Ebene5” e così via), ma questo non deve neppure insinuare il dubbio che percorrere una strada già tracciata possa portare ad un risultato finale soddisfacente.

Allora, nulla vieta di attingere ai lavori di altri appassionati, “copiandone” le idee, le impostazioni (e, perché no, le tecniche realizzative), ma l'inserimento di tali spunti nel percorso ideativo di un plastico che deve avere forte personalizzazione deve avvenire, di volta in volta, attraverso un'analisi critica. Ad esempio: è stupendo un tornante di una linea di montagna, ma quanto è inseribile in un plastico che riproduce una situazione rurale ambientata in pianura?

Infine, alcuni piccoli elementi che possono contribuire a personalizzazione un plastico ferroviario: si pensi ad esempio all'invecchiamento dei modelli: un'amministrazione ferroviaria molto probabilmente non mantiene nello stesso stato rotabili con diversa anzianità o destinati a servizi diversi. Il convoglio di prestigio avrà quindi un aspetto immacolato, il treno di servizio della stessa amministrazione ferroviaria o mezzi da cantiere potrebbero avere un grado di pulizia decisamente inferiore! Le stesse considerazioni si possono estendere agli edifici, e così via!

1É così denominata una curva sul versante ovest linea del Cajon Pass (in California, ad est di Los Angeles) costruita dalla Atchinson, Topeka e Santa Fe e riprodotta in numerose fotografie da Sullivan.

2Elicoidale ad una spira situata sulla ferrovia del Tehachapi, che costituisce l'uscita dalla valle centrale della California verso il deserto del Mojave (e quindi verso sud est). Si tratta di una ferrovia in gran parte a binario unico e caratterizzata da un intenso traffico merci.

3Biforcazione di due linee costruita in gran parte su di un viadotto dalla forma ad “Y” che si trova sulla linea della Western Pacific. Un ramo della biforcazione collega la California con Nevada, Utah e quindi l'est degli Stati Uniti, l'altro ramo della biforcazione unisce la California con gli stati a nord ovest.

4Un classicissimo: per collegare Harrisburg con Pittsburg, la Pennsylvania Rail Road costruì una linea per attraversare gli Appallachi, potenziata fino a 4 binari! La Horse Schoe Curve è un tornante realizzato per consentire alla linea ferroviaria di guadagnare elevazione mantenendo accettabile la pendenza.

5Si trova sulla linea che collega Nuemberg con Hof, nella Baviera settentrionale. Alla lettera, significa “piano inclinato”, il che rende bene l'idea di cosa è stato realizzato per superare il dislivello che separa Neuenmarkt-Wisberg da Marktschorgast , sulla linea da Bamberg ad Hof, nella Baviera nord orientale.