Dime per decoder
 

Quando ho iniziato a digitalizzare locomotive mi ero posto il problema di capire anzitempo quale decoder potesse adattarsi meglio ad ogni singola locomotiva.
In effetti la geometria, a meno di non incidere pesantemente sulla struttura originaria di un modello, viene imposta e pertanto occorre selezionare un decoder che meglio si adatti agli spazi lasciati a disposizione dai progettisti.
Un ottimo sistema è misurare con l'ausilio di righello e calibro gli spazi vuoti, ma volendo essere ancora più pratici torna utile realizzare delle dime dei decoder più diffusi.

In questo modo è possibile, con i dovuti accorgimenti, provare ad inserire un decoder nel modello prima ancora di acquistarlo. E' bene chiarire subito che i simulacri così realizzati, per semplicità, non tengono conto del cablaggio, che all'atto pratico porta via parecchio spazio.
Le dime si realizzano facilmente in carta. Io ho usato un programma CAD, ma si può tranquillamente farne a meno e disegnare con penna e righello.
Come prima cosa bisogna fare un giro in Internet sui siti dei produttori di decoder e segnarsi le misure di ogni singolo modello.
Si disegnano quindi gli esplosi dei parallelepipedi su di un foglio di carta, ricordando di segnare il nome dei decoder sull'esploso stesso.

Si procede quindi ritagliando gli esplosi, avendo cura di lasciare un bordo di circa 3 mm per poter procedere all'incollaggio finale.

Per chiudere il parallelepipedo io ho usato un noto collante cianoacrilico (occhio alle dita!), che asciugando quasi all'istante facilita e velocizza l'operazione. Inoltre il cianoacrilato imbeve leggermente la carta, rendendo così, una volta asciutto, i bordi della dima più rigidi.

Se abbiamo fatto un buon lavoro, dove entra la dima entrerà anche il decoder corrispondente.

Paolo Bardotti