Prove
di modelli: D345 ROCO con finestrini piatti
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Introduzione E' appena comparso nei negozi il nuovo D345 della Roco e questo ci da lo spunto per eseguire delle prove che lo osservino sotto il punto di vista del funzionamente in digitale, in quanto sotto questo aspetto le riviste specializzate italiane trascurano di molto il dcc nelle loro prove. |
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Modifiche La macchina ha subito, rispetto alla versione precedentemente riprodotta dalla casa austriaca, delle modifiche sia nell'aspetto estetico sia per quel che riguarda la parte elettrica e meccanica. Infatti i finestrini anteriori non sono più curvi ma piani, mentre la novità più saliente è all'interno della macchina dove troviamo una basetta elettronica rinnovata con la presa femmina NEM 652 a otto piedini ed un motore di ultima generazione Roco a 5 poli con indotti obliqui. |
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Questo pertanto ha ridotto di molto le dimensioni del
motore rispetto a quello vecchio che era molto voluminoso ed aveva un
forte assorbimento. La macchina nel funzionamento analogico ora si muove
solo con 2 volt grazie anche ad un'ottima ingranaggeria in nylon che per
altro non è stata modificata. Grazie al nuovo motore ora si può
applicare qualsiasi decoder in quanto l'assorbimento è relativamente
basso. Naturalmente il funzionamento in digitale è subordinato
dal tipo di decoder installato ed alla programmazione delle CV eseguita.
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La prova Verificato, come detto, l'ottimo funzionamento in analogico abbiamo provveduto ad istallare sulla 345 ben 4 decoder di marche diverse (Lenz 1025, Arnold, Zimo MX61, Esu) per testarne il comportamento ed abbiamo provato la macchina con 3 sistemi differenti (Lenz, Arnold, Ulhembrock). Dalle nostre prove abbiamo visto che grazie alla meccanica, al volano ed al motore la marcia non è stata influenzata in modo sensibile né dal tipo di ricevitore provato (Lenz, Arnold, Zimo, Esu) né, ovviamente dalla centrale utilizzata, anche se dobbiamo dire che il 1025 Lenz ci è sembrato il più adatto. |
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Critiche Ora bisogna segnalare un'aspetto a nostro giudizio molto grave per una macchina che è stata rivista e riprogettata dai tecnici di Salisburgo. Una volta installato il decoder non c'è lo spazio per alloggiarlo e per chiudere la cassa. Un foglietto allegato suggerisce di collocarlo nella cabina del macchinista ma il risultato estetico, come si vede dalle foto sotto è disastroso. |
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Infatti tramite le ampie finestrature si vedono in modo
evidente il decoder ed i relativi cavi pregiudicando l'aspetto esteriore
totale della macchina. In realtà se si fosse fatta più attenzione
nella fase di progetto il posto si sarebbe potuto ricavare sopra il motore
e la basetta, se questa fosse stata realizzata in modo diverso e con la
spinetta femmina spostata verso le cabine di guida. Vuoi vedere che la
Roco ritiene il mercato Italiano poco importante per quanto riguarda il
Dcc, per cui non si debbano sprecare troppe risorse? Di fatto questo aspetto
porta ad un giudizio al quanto negativo anche per un rapporto qualità
prezzo abbastanza elevato. EM
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